kenia89 |
|
| Titolo: Un piccolo eroe sbeffeggiato (originale: Uritŭlŭi ilkŭrŭjin yongung 우리들의 일그러진 英雄)il titolo è stato tradotto anche come "Il nostro eroe decaduto" Editore: Bompiani Anno: 2007 (Edizione originale: 1987) 118 pagg. Traduttore: Maurizio Riotto  Trama(dal libro)~Corea del Sud. Han, yn ragazzo undicenne,a causa della crisi professionale che ha investito il padre è costretto a cambiare scuola: dalla prestigiosa Seoul a un più umile istituto di provincia. E la vita di Han precipita in un mondo che non avrebbe mai immaginato. Dovrà fare i conti con le leggi implicite che regolano i rapporti fra studenti e professori, dovrà vedersela con un compagno di scuola che,come un boss della malavita, esercita, con la complicità di un maestro, un dominio incontrastato su tutto e tutti: dovrà, insomma, crescere, affrontare la solitudine, trovare in se stesso le proprie risorse.Mia critica personale:personalmente, ho letto questo libro in occasione del mio esame di letteratura Coreana e tra i due di cui dovevo discutere, questo è stato quello che mi è piaciuto di più. Questo è quello che fin da subito, mi ha dato l'impressione di qualcosa di molto più profondo di ciò di cui le pagine semplicemente parlano. Il tema principale, che rimbalza sia dalla trama, sia dalle pagine stesse è il tema del Bullismo, un tema delicato che attacca ancora oggi purtroppo, ogni individuo nella sua fase fanciullesca/adolescenziale, e l'autore, descrive questà realtà dura e cruda, senza nascondere niente, proiettandola nella visuale microcosmica (cioè che si riferisce ad un soggetto specifico) di questo ragazzo, Han, che già da bambino, impara la legge del più forte ma impara anche un altra cosa fondamentale... che c'è sempre qualcosa che è ancora più forte. Ora tutta questa situazione proiettata nel macrocosmo (ovvero estendendo questo tema a tutta la Corea del sud) ci si rende conto che in realtà l'autore, sta chiaramente parlando della situazione politica della Corea. Sappiamo benissimo che la Corea è stata invasa dal giappone e subito dopo la cacciata di questi ultimi è stata divisa in nord e sud, e questa storia si ambienta proprio in quel periodo, quando tra il nord e il sud vi erano marcate le differenze politiche e sociali. Il padre dell'autoresi trasferì al nord (un po simbolicamente come il padre di Han) e lui dovette sobbarcarsi il peso delle scelte di suo padre vivendo al sud. Questo Romanzo, spiega chiaramente la situazione di disagio sociale dei coreani, proprio come se il popolo fosse vittima ogni giorno del bullismo nel caso della Corea dei giapponesi prima, e di tutto ciò che ne è venuto dopo. Secondo me è stata di forte impatto la scena finale, dove ormai adulto, l'eroe decade ancora una volta sotto gli occhi di Han ma lui ne resta sconvolto ma di una sconvoltezza senza voce, che avrebbe svuotato la sera nell'alcol. Un modo facile per riuscire a distrarsi dalla situazione opprimente che succede tutti i giorni, in fondo, tutti i giorni un uomo viene arrestato e non importa quale eroe era stato in passato, Senza quella maschera fantasiosa con cui i bambini dipingono la realtà, quell'eroe adesso è solo una parte della massa, "uno di noi" e intanto, il giorno dopo la vita avrebbe ripreso a scorrere. Credo che sulla scena finale ci sia moltissimo da dire, è veramente molto particolare. D'altro canto, ho soltanto voluto dare la mia idea su questo libro, semmai lo avrete nelle vostre mani, mi farebbe piacere leggere anche un vostro parere 
|
| | |
